Esce l’autobiografia di Moggi: clamorosi retroscena sull’Inter e critiche per Del Piero

luciano moggi

Quando parla l’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi non è mai banale. E negli ultimi tempi con alcune accuse nei confronti della società bianconera nemmeno troppo velate . La sua autobiografia in uscita con Mondadori dal titolo ‘Il pallone lo porto io’ rivela curiosi retroscena sul suo passato juventino e su Calciopoli, sull’eterna battaglia con l’Inter e anche su alcuni dei giocatori chiave della sua esperienza sotto la Mole.

Le anticipazioni sono state pubblicate oggi sulla Gazzetta dello Sport che ha messo molta carne al fuoco a partire dal fallo di Iuliano su Ronaldo in area di rigore in Juve – Inter del 1998 e su un suo ipotetico passaggio alla squadra nerazzurra.

Riguardandolo, a distanza di tanti anni, lo avrei fischiato.

Lo stesso dg juventino ammette anche di aver firmato un contratto con Moratti nell’ottobre del 1998 e di avere la copia custodita in cassaforte

“La carta, ovviamente, è intestata, e ci sono timbro e firma del presidente Moratti. Saltò tutto per colpa di Moriero”. Moggi lo piazzò al Middlesbrough, come gli era stato detto di fare, ma Moratti, al contrario, gli fece firmare il rinnovo…e il matrimonio non andò in porto.

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“Una delle più vergognose pagine del nostro calcio. Ma quel giorno sbagliai io. Avrei dovuto ritirare la squadra: prenderla e riportarla a casa in cu. Nel maggio del 2000 magari rideva anche il Milan, visto che il suo avversario storico, la Juventus , aveva perduto il campionato. E magari in cuor suo rideva anche Collina, viste le telefonate intercettate ed emerse dal processo di Calciopoli, in cui era palese l’amicizia tra il fischietto viareggino e i dirigenti milanisti”.

Poi Moggi non va nemmeno troppo per il sottile sui suoi ex giocatori a partire da Alex Del Piero

Del Piero? Le bandiere non prendono palate di euro a stagione, con la firma sul contratto che arriva solo dopo trattative estenuanti. Zidane? Un genio, non un leader. Alla Juve, in campo e negli spogliatoi, il faro era Antonio Conte“.