
Federico Bernardeschi non sta vivendo un periodo semplicissimo alla Juventus, ormai quasi fuori dai piani di Sarri, ma nonostante ciò si allena ogni giorno con dedizione perché sa che prima o poi può arrivare il momento giusto per lui. La Juventus ha ancora in ballo tre competizioni importanti da portare avanti e sicuramente in qualche match ci sarà ancora spazio per Bernardeschi, ma al momento il calciatore bianconero non sembra avere come priorità il calcio.
Vista la situazione piuttosto problematica che sta vivendo l’Italia a causa del Coronavirus e che inevitabilmente ha condizionato lo stesso mondo del calcio, Bernardeschi ha voluto fare una profonda considerazione a riguardo, lasciando un toccante post su Facebook che fa capire l’uomo che è. Bernardeschi ha così scritto su Instagram.
“Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza… E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre. Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza… Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto”.
Abbiamo tratto i punti più salienti del post del calciatore bianconero, quelli che fanno ben capire il periodo che sta vivendo l’Italia, sbeffeggiata da tutti e con quell’istinto di sopravvivenza che probabilmente non sta facendo ragionare molte persone. Bernardeschi ci tiene a precisare che d’ora in poi, quando saranno gli altri ad essere fortemente in difficoltà, bisognerà avere il buon senso di aiutarli, proprio perché anche noi ci siamo ritrovati nella stessa situazione.
Non è bello sentirsi emarginati, diversi e ridicolizzati, ma per questo è fondamentale evitare di far sentire anche gli altri in questo modo. Parole molto profonde da parte di Bernardeschi che evidenziano come il mondo del calcio possa a volte dare degli insegnamenti importanti.