Polemiche (insensate) sugli allenamenti di Ronaldo in Portogallo: “Non ha permessi speciali”

ronaldo

Soltanto ieri vi parlavamo in questo articolo dello stakanovista Cristiano Ronaldo: l’asso portoghese, volato a Madeira inizialmente per assistere la madre malata, è rimasto nella “sua” isola dopo l’esplosione della pandemia di Covid-19 in Italia. In questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad ammirare la strepitosa abnegazione di CR7 verso il lavoro e così è stato anche in questi giorni. Ogni mattina, a partire dalle 6, il portoghese si allena in palestra, prima di recarsi allo stadio Nacional de Madeira per provare a non perdere il feeling col terreno di gioco e provare a calciare qualche pallone verso la porta. Il tutto, sottolineiamolo, nel pieno rispetto delle norme anti-coronavirus che in Portogallo sono meno severe che in altri paesi.

Oggi, però, arriva la doccia fredda. Una dichiarazione di Pedro Ramos, assessore alla sanità della regione di Madeira, ha messo sulla graticola Ronaldo, finito nel tritacarne mediatico anche nel suo amato Portogallo: “Non ci sono privilegi, neppure per lui. Ha il diritto di allenarsi finché rispetta le regole, come fanno tutti i cittadini. posso assicurare che non ha alcun permesso speciale per allenarsi”.

Resta da capire se il discorso di Ramos sia legato all’utilizzo dello stadio o se invece è solo una risposta a chi criticava gli allenamenti di CR7. Possibile, anzi molto probabile, che Cristiano abbia il regolare permesso per allenarsi nell’impianto, così come lo avrebbe un altro cittadino. Era questo il senso del discorso dell’assessore, evidentemente malinterpretato dalla stampa locale ed internazionale.