
Aperta un’indagine della Figc per verificare se il Napoli ha rispettato il protocollo per la sicurezza dopo essere venuta a conoscenza del primo positivo. Si rischia in caso di violazione dall’ammenda alla retrocessione. Ci sono sospetti sul fatto che il Napoli non avrebbe creato la cosiddetta “bolla”, venerdì, dopo la positività di Zielinski. Se avesse infatti creato l’isolamento presso una sede segnalata dal club alla Asl, avrebbe attivato il protocollo che consente di svolgere le partite e proseguire gli allenamenti. Sembrerebbe che il Napoli non abbia creato la bolla e ciò avrebbe innescato l’intervento della Asl che ha equiparato i giocatori a liberi cittadini.
Ecco le norme che sono state varate per la ripartenza del campionato in sicurezza:
Nella nota della Figc sono espressi tutti i rischi: “Le società professionistiche sono tenute all’osservanza dei Protocolli Sanitari finalizzati al contenimento dell’emergenza epidemiologia da COVID-19 emanati dalla FIGC e validati dalle Autorità sanitarie e governative competenti. In caso di violazione, a carico della società responsabile si applicano, a seconda della sua gravità, le sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lett. b), c), g), h) e i) del C.G.S. della FIGC (dall’ammenda all’esclusione dal campionato). La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da COVID-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione. La norma si applica ai fatti commessi nella stagione sportiva 2019/2020”.
“Se dalla violazione di cui al comma 1, scaturisce la positività al Covid-19 (“Covid+”) di un componente del Gruppo Squadra, secondo quanto previsto dai richiamati Protocolli Sanitari, il fatto è punito con la sanzione di cui all’art. 8, comma 1, lett. h) (retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; la retrocessione all’ultimo posto comporta comunque il passaggio alla categoria inferiore, ndr), del C.G.S. della FIGC”.
“La sanzione diventa l’ esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore se si accerta che “ i fatti previsti dai commi 1 e 2 sono stati posti in essere al fine di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione sportiva, ovvero di assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, ovvero comunque di incidere sull’esito del campionato di competenza, il fatto è punito con la sanzione di cui all’art. 8, comma 1, lett. i), del C.G.S. della FIGC”.