
Maurizio Sarri da due mesi, o giù di lì, non è più l’allenatore della Juventus. Il tecnico campione d’Italia è però ancora a libro paga del club bianconero: una situazione non ideale, considerato anche che la Juventus non attraversa di certo un periodo floridissimo dal punto di vista finanziario.
In altri termini, l’ingaggio dell’ex Napoli e Chelsea pesa, eccome: Sarri ha un contratto che lo lega alla Juventus fino al 30 giugno 2020 e guadagnerà 5.5 milioni di euro netti in questa che sarebbe dovuta essere la sua seconda stagione sulla panchina dello Stadium. La novità delle ultime ore è che presto si potrebbe arrivare ad una rescissione consensuale con una buonuscita: Sarri tornerebbe “libero”, con la possibilità di accasarsi subito su una panchina di Serie A, e Paratici risparmierebbe qualche milione sulla spesa già prevista.
Quanto? Ad oggi è complicato dirlo. Sarri ha ricevuto le prime mensilità e l’accordo potrebbe quindi superare il 50% del netto (circa 1,5 milioni di euro), anche se la Juventus potrebbe avere il coltello dalla parte del manico e puntare ad una buonuscita minima o addirittura nulla.
Sì, perché Sarri potrebbe avere fretta per liberarsi: la sensazione è che l’avventura di Iachini alla Fiorentina non è destinata a durare tantissimo e la simpatia di Maurizio per i colori viola è stranota. Certo è che i viola non possono arrivare a cifre degne degli allenatori “top” in Europa, e sarà quindi necessario un sacrificio importante di Sarri, più probabile in caso di buonuscita milionaria dalla Juve. Insomma, un bel rompicapo che però potrebbe risolversi nel giro di qualche giorno.
Sullo sfondo, peraltro, c’è anche la panchina della Roma che non avrebbe particolari problemi sull’ingaggio. I Friedkin sono desiderosi di cominciare un progetto col primo allenatore scelto da loro, Fonseca potrebbe saltare prima del previsto: la lista di possibili sostituti, d’altronde, è già lunga e comprende pezzi da novanta come Allegri, Rangnick o Pochettino.