
Pirlo ai microfoni del canale ufficiale Juve ha finalmente cambiato tono, ha detto che il periodo di adattamento è finito, la Juve deve avere chiara la sua idea di gioco e ora si deve solo vincere, vuole 10 finali ovvero 10 partite con la massima combattività.
Ha detto stop agli esperimenti e ha anche annunciato una bella notizia, De Ligt è pronto per il campo. Una notizia fondamentale perchè la difesa della Juve ha perso pezzi importanti e in questo inizio di campionato non ha dato molte certezze.
Per Alex Sandro la musica è diversa, non può ancora partire titolare e l’inserimento dovrà essere più lento.
Ecco le sue parole:
«Gli esperimenti spero siano terminati. Sto lavorando con giocatori super disponibili al dialogo e ai cambiamenti tattici, poi a seconda di alcune partite qualcosa cambierà sempre. Diamo un’impronta dritta prima».
Sui Nazionali: «Non so se è merito nostro, ma loro sono giocatori forti. Alcuni avevano giocato meno, quindi hanno preso fiducia. Sono tornati con grande voglia e ora son pronti per giocare».
Sulla partita col Cagliari «Sarà una gara fondamentale per noi, perché veniamo da un’inattività per le Nazionali e ci serve per il nostro percorso di crescita. Ora deve iniziare il nostro campionato, il periodo di adattamento è finito. Già da domani voglio vedere uno spirito combattivo per raggiungere i risultati».
«È un’ottima squadra, con un ottimo allenatore che ha portato grande entusiasmo e un buon sviluppo di gioco. Hanno giocatori bravi, in attacco e a centrocampo. Sarà una partita importante, dovremo guardare noi stessi e non il risultato».
Sulla Juve che vuole:«Una squadra che vuole raggiungere il risultato in qualsiasi modo. La fame di vincere le partite dal primo al 90′, senza tralasciare ogni minimo dettaglio».
Su De Ligt e Sandro – «Stanno bene. De Ligt si allenava con noi da un po’, è pronto per giocare dopo il responso dell’ortopedico. Per Alex Sandro ci vorrà ancora un po’ di tempo per vederlo dall’inizio ma è convocabile».
Sulla partita in casa: – «Il discorso è cambiato. Non c’è più questo senso e questa paura delle squadre più piccole di giocare allo Stadium magari. Si è ribaltato tutto, ma è un momento particolare e siamo abituati».
Su miglioramenti nel gioco: – «A Roma abbiamo fatto una buona partita, peccato non averla chiusa. Questa deve essere la mentalità: non adagiarsi dopo un gol, ma continuare a giocare per chiudere la partita».
Su Morata – «E’ forte, lo abbiamo preso per questo motivo. Ora ha ritrovato fiducia e continuità che gli era mancata negli ultimi anni. Conosciamo il suo valore, lo coccoliamo e ce lo teniamo stretto».