De Zerbi sul no di Berardi alla Juve: “Lui preferisce il divertimento alla carriera”

L’ex allenatore del sassuolo è tornato a parlare dei suoi gioielli neroverdi Locatelli e Berardi. Su quest’ultimo ha spiegato che potrebbe giocare in una grande squadra ma lui preferisce il divertimento.

E si parlò, infatti, di un rifiuto del giocatore alla corte della Juventus. Sarà questo il vero motivo per cui l’eterna promessa non è mai arrivata in una big? In realtà è difficile pensare che sia più divertente e soddisfacente giocare nel Sassuolo piuttosto che in una squadra come la Juve. In una grande squadra ci sono anche giocatori di spessore con cui esprimersi meglio, si gioca per vincere e per grandi obiettivi.

Ma ecco le parole di De Zerbi:

Berardi ha sempre anteposto il divertimento alla carriera. Lo capisco perché io sto facendo la stessa cosa. Credo che non gli sia mai capitata l’occasione giusta, la situazione in cui sentirsi a suo agio. Non è vero che ha paura. Anzi, ha un grande carattere e lo dimostra il rigore battuto nella finale dell’Europeo. Vive secondo i suoi valori. Lo apprezzo molto: non è un arrivista, ma vuole essere se stesso”.

Vederli all’Europeo è stato bellissimo: Mi sono emozionato come un genitore, ma erano e sono dei giocatori forti, io ho soltanto cercato di trasmetter loro la mentalità dell’allenarsi sempre al 110 per cento, dell’essere protagonisti e non comprimari. E così è stato: quando Locatelli e Berardi sono entrati nella finale contro l’Inghilterra, l’hanno fatto col piglio giustoOrgoglioso di loro

Berardi aveva soltanto bisogno di rimettersi in carreggiataSu Locatelli e Raspadori mi viene da sorridere quando sento gli unanimi commenti positivi su entrambi, perché tempo fa molti si chiedevano se Locatelli fosse più o meno umile o con i piedi per terra, quando Manuel è un ragazzo d’oro. E per Raspadori si tirava fuori il metro per misurare quanto fosse alto…”

Locatelli è prontissimo per la Juve e per un grande club europeo perché incarna tutto quello che un centrocampista deve essere oggi: è bravo nella costruzione e a inserirsi, dà quantità, in tre anni non gli ho visto perdere un contrasto. Ha personalità da vendere, è intelligente tatticamente, si presta a qualsiasi tipo di calcio. Raspadori sa giocare con la squadra in più ruoli d’attacco ed è forte nelle gambe”.