
Prima conferenza dell’Allegri bis, tante frasi di rito ma un’analisi lucida e sostanziale del nuovo Mister. Allegri ha evidenziato un dato che purtroppo i tifosi della Juve conoscono bene. La scorsa stagione è stata la peggiore per gol segnati dai centrocampisti.
I numeri sono implacabili con Bentancur a zero gol, Arthur con un gol anche fortuito su deviazione e Rabiot con tre gol.
E partendo dall’esempio di Rabiot, Allegri ha dichiarato che è inverosimile che un giocatore con le sue qualità abbia segnato solo tre reti. Chiaro che che per Allegri la prima soluzione è quella di spostare tali giocatori in ruoli più consoni. E in effetti anche l’allenatore della Nazionale francese aveva spiegato che Rabiot seve giocare più sulla fascia per sprigionare la sua cavalcata.
Idem per Bentancur che Allegri non vede come centrale davanti alla difesa con compiti da regia.
Ma è anche vero che lo scorso anno Pirlo si è trovato senza alternative e ha pensato di inventare un regista sommando due giocatori che non lo erano.
Chiaro che il presupposto per risolvere il problema è che arrivino giocatori come Locatelli, e Pjanic di aiuto, in grado di far girare il meccanismo centrocampo e permettere agli altri di spostarsi.
Allegri potrebbe scegliere tra una mediana a due o a tre. In una mediana a 2 possono giocare sia Locatelli che Pjanic, ma anche Bentancur e Arthur. Rodrigo si sposerebbe certamente meglio con uno dei primi due, gli spetterebbe una fase di non possesso più intensa e lascerebbe agli altri il compito di regista;
Anche Arthur potrebbe giocare sia con Locatelli che con Pjanic. Stessa situazione del Gremio, in Brasile, dove giocava proprio in un 4-2-3-1.
In un centrocampo a 3, invece, ci sarebbe solo da scegliere. Rabiot e Mckennie possono entrare come mezz’ali, lo stesso vale per Arthur e Bentancur.
Ecco le dichiarazioni di Allegri sul problem centrocampo:
Rabiot è un giocatore che ha qualità importanti. L’anno scorso se non sbaglio ha fatto 3 gol da centrocampista: per le qualità che ha lui son pochi, deve farne di più. McKennie ha l’istinto del gol, sotto porta è un freddo ed è bravo di testa. Tanti giocatori hanno il gol nelle gambe: alla fine del campionato bisogna fare 75 gol. Bisogna trovarli tra le punte, tra i centrocampista e i difensori. Sotto quell’aspetto la squadra ha grande personalità. Col presidente ci siamo parlati: la scelta che ho fatto di accettare questa sfida emozionante è anche di riconoscenza e affetto. Ringrazio le squadre che mi hanno cercato».
Poi come dice Allegri i numeri dello Scudetto importanti sono due:
TEORIA DEL CORTO MUSO – «Più che la teoria la pratica. L’importante è arrivare in fondo, con un punticino avanti che basta per portare a casa lo Scudetto. Per vincere servono un tot di gol e prenderne pochi. Quest’anno ha vinto la miglior difesa, ed è tanti anni che succede».