Pirlo resta a casa: tre porte chiuse e nessuna chiamata dopo la Juve

E’ stato l’allenatore più chiacchierato della scorsa annata. Quasi una scommessa, dato che non aveva mai allenato prima e dall’under 23 si è trovato a guidare la squadra vincitrice di 9 Scudetti consecutivi.

Scommessa che a giudicare dalla mancata riconferma è stata persa da Agnelli. E anche oggi Pirlo è senza panchina e senza chiamate. Si era parlato di Sassuolo, di Sampdoria e di Udinese ma nessuna delle tre compagini ha voluto dargli fiducia.

Eppure molti scommettono che dopo qualche anno di esperienza diventerà un bravo allenatore. Una porta potrebbe aprirsi in MLS dove ha giocato e dove potrebbe approdare al Toronto.

Eppure Pirlo alla prima esperienza ha vinto due titoli, Coppa Italia e Supercoppa, non certo cose da tutti.

Ma quel campionato fuori dalla lotta Scudetto già a febbraio ha firmato il suo destino insieme a partite horribilis come il tre a zero rimediato con la Fiorentina e col Milan per giunta in casa.

La sua Juve non dava certezze e non vinceva con Crotone, Verona, Torino, Benevento. Troppi sospetti per ridargli in mano la squadra.

Per spezzare una lancia a suo favore bisogna riconoscere che non è stato fortunato con infortuni lunghi per Dybala, Arthur. Le tante assenze per covid e la mancanza del tifo dello Stadium.

Per non parlare di una squadra costruita senza regista, senza un terzino sinistro forte e una quarta punta.

Tra le su pecche di certo una mancanza caratteriale, troppo morbido coi giocatori che sembravano rilassati. In campo difficilmente lo si vedeva sbraitare e incitare i giocatori al contrario di mastini come Conte sempre sul pezzo.