Aaron Ramsey è sempre più lontano dalla Juventus: intendiamoci, il gallese al momento è agli ordini di Allegri che – pur non trovandolo particolarmente adatto al suo credo tattico – sta comunque pensando di riadattarlo da regista puro, davanti alla difesa. E’ innegabile, però, che la Juventus stia cercando di riportare a casa Pjanic: un acquisto che, inevitabilmente, segnerà la fine dell’avventura del gallese in bianconero.
Due stagioni con pochissimi alti e un rendimento che si può definire anonimo. Ramsey è stato lontanissimo dal giustificare gli 8 milioni di stipendio netti a stagione che percepisce a Torino e proprio il suo maxi-ingaggio è il maggior ostacolo per un’eventuale cessione. Si è parlato con insistenza, nei giorni scorsi, di un ritorno in Premier League ma a conti fatti né Wolverhampton né Tottenham hanno mosso passi concreti.
A sorpresa nelle ultime ore è emersa la candidatura del Milan. I rossoneri sono alla ricerca di una mezzala che possa sostituire Calhanoglu, accasatosi all’Inter a parametro zero, e il rinnovo del prestito di Diaz non può essere sufficiente in vista del doppio impegno campionato-Champions. Non solo: Maldini e Massara hanno provato ad arrivare a nomi come Vlasic, Isco o Ziyech ma le risorse a disposizione sono limitate e si impone un acquisto low-cost.
Il nome di Ramsey, in questo senso, è perfetto. Il gallese ha maturato i diritti di poter beneficiare del decreto crescita e il suo stipendio al lordo pesa il 50% in meno alla Juventus (quindi 12 milioni lordi a stagione). Ipotizzando un pagamento dell’ingaggio da dividere tra i due club, il Milan spenderebbe quindi 6 milioni lordi in caso di prestito, che è l’unica strada percorribile. Anche la Juventus risparmierebbe: tramontata la cessione in Premier, mandando Ramsey in prestito all’estero si perderebbero i già citati vantaggi del decreto crescita. E allora l’ipotesi di una cessione in prestito annuale al Milan diventa sempre più realistica…