Davvero interessante e ricca di spunti l’intervista che Zlatan Ibrahimovic ha concesso al ‘Corriere della Sera’: in questo articolo, ad esempio, vi abbiamo parlato di come lo svedese senta suoi i due scudetti vinti sul campo alla Juve e poi revocati dopo Calciopoli, ma sono anche altri i passaggi che catturano l’attenzione. Non ci riferiamo soltanto al retroscena di mercato, con Ibra che ha dichiarato di essere stato ad un passo dal Napoli prima di tornare al Milan, ma anche al rapporto che ha avuto in carriera con alcuni tecnici.
E sì, non poteva mancare anche Max Allegri, suo allenatore al Milan. Ibrahimovic ha confermato il litigio col tecnico toscano di cui si è sussurrato per anni: “Avevamo perso 3-0 con l’Arsenal ma avevamo passato il turno in Champions League. Lui era contento, rideva perché eravamo passati. Gli dissi che non c’era proprio nulla da ridere. Lui mi rispose di pensare a me e che avevo giocato malissimo e io replicai dicendo che aveva fatto cagare. In quella partita, per paura, si era portato in panchina due portieri. Allegri sa gestire bene lo spogliatoio ma gli serviva più coraggio in carriera, doveva misurarsi anche all’estero, andare al Real Madrid. Invece ha preferito prendere la decisione più comoda”.
Emblematico anche il racconto di Fabio Capello, suo allenatore proprio nei due anni che portarono i due scudetti vinti sul campo con la Juve e poi revocati: “Mi ha massacrato, continuamente, è una persona molto dura. Mi ha insegnato di badare al gol. Ricordo il primo giorno alla Juve, ero su di giri dopo la presentazione, i festeggiamenti…Entro nello spogliatoio e c’era lui che leggeva la ‘Gazzetta dello Sport’. Lo saluto e lui continua a leggere. Dopo un quarto d’ora col giornale in faccia, lo posa, si alza e se ne va senza rivolgermi la parole. Proprio come se non esistessi”.