Inutile nasconderci dietro ad un dito: Dejan Kulusevski ha deluso le (enormi) aspettative che accompagnarono il suo sbarco a Torino un anno a mezzo fa (anche se il suo acquisto fu chiuso sei mesi prima). Lo svedese ha mostrato a tratti le sue grandi doti tecniche ed atletiche, pian piano è scivolato all’indietro nelle gerarchie prima di Pirlo e poi di Allegri fino a diventare quello che oggi è una semplice riserva di lusso.
Il vero problema è che la Juve ha fatto un grosso investimento su di lui: 35 milioni di euro più 9 di bonus non possono passare inosservati ed è per questo motivo che, nonostante la cessione sia probabilmente la soluzione migliore per entrambe le parti, non sarà semplice vedere subito Kulusevski con un’altra maglia.
La situazione dovrebbe essere chiara al Milan, alla disperata richiesta di un rinforzo di qualità a gennaio per poter continuare non tanto nella rincorsa allo scudetto, ma a sperare di chiudere tra le prime 4. I rossoneri stanno chiudendo la cessione di Castillejo al Valencia e cercano un esterno d’attacco, duttile, fisico e tecnico. L’identikit è quello di Kulusevski ma per adesso la richiesta di Maldini e Massara ha fatto sorridere i vertici della Juventus: prestito secco fino a giugno.
La Juventus, come detto, ha aperto alla cessione del classe 2000 ma chiede 3 milioni per il prestito e un riscatto (obbligo?) a 40 milioni di euro. Cifre che oggi il Milan non può di certo permettersi anche se i rossoneri sperano in un clamoroso ribaltone nelle ultime ore di calciomercato. Ribaltone che riteniamo altamente improbabile anche perché sarebbe davvero un autogol clamoroso rinforzare a gennaio una diretta concorrente per l’ingresso in Champions.
Se partirà, Kulusevski andrà all’estero: il Tottenham è sornione, l’Arsenal ha fatto qualche passo più concreto verso lo svedese. Una cessione remunerativa sarebbe l’epilogo meno doloroso di una storia d’amore mai sbocciata completamente.