La Roma pareggia in casa una gara che sulla carta avrebbe dovuto stravincere col Genoa. Ma non è il risultato a essere clamoroso ma quanto detto da Mourinho nel dopo partita sulla espulsione di Zaniolo.
Ma vediamo cosa non ha digerito lo Special one. Al minuto 90 Zaniolo era riuscito a segnare e togliendosi la maglia era corso sotto la Curva a festeggiare la vittoria.
Ma il Var richiama l’arbitro Abisso per un pestone di Abraham sul giocatore del Genoa prima del gol. Così l’arbitro annulla la rete. Zaniolo va tutte le sue furie, e come riferisce lo stesso arbitro a Mourinho, gli grida in faccia per tre volte: “che ca**o hai fischiato?”
Una frase scurrile gridata faccia a faccia per tre volte che costringe Abisso a espellerlo.
E qui scatta la protesta contro il Palazzo di Mourinho che sposta l’attenzione dal deludente risultato all’espulsione.
Secondo l’allenatore portoghese la “Roma è considerata troppo piccola per il Palazzo”. Per questo le fanno questi torti.
Se “Zaniolo fosse stato della Juve o di Inter e Milan non sarebbe stato espulso”. Per una frase simile “che ca**o hai fischiato” ripetute tre volte “non sarebbero mai stati espulsi Chiellini, Ibra o Lautaro.”
Per Mourinho allora il “bellissimo sport amato dal popolo non può più chiamarsi Calcio”
Ma vogliamo informare Mourinho che Morata venne espulso per aver detto solamente “C’era un rigore imbarazzante”. Episodio avvenuto lo scorso anno in un finale di partita in cui non venne dato un fallo netto in area su De Ligt. Morata si beccò due giornate di squalifica. E di certo non si trattava di una frase scurrile come quella di Zaniolo, ripetuta dal giallorosso ben tre volte.
Ma più che parlare di Mourinho, che ormai per spostare l’attenzione dai suoi scarsi risultati immagina Palazzi, meglio focalizzarsi su Zaniolo.
La testa, in un’occasione simile, si può anche perdere ma se davvero vuole passare alla Juve non può pensare di permettersi questo teatrino. Per questa bravata salterà di certo il Sassuolo e sono danni che in un club di serie A non puoi permetterti.