
Matthijs De Ligt si è preso la Juve: l’olandese, giocatore più pagato nella rosa di Allegri, è diventato uno dei leader tecnici indiscutibili nell’undici bianconero. Il rendimento dell’olandese nelle ultime settimane ha toccato vette mai sfiorate nelle due stagioni precedenti, l’ex Ajax è il perno della ritrovata solidità difensiva della Juve e la prestazione contro l’Atalanta, mostruosa, è solo la punta dell’iceberg di una crescita costante negli ultimi mesi.
Non è un caso che in queste ore si stia parlando della possibilità di un rinnovo contrattuale. De Ligt ha un accordo fino al 2024, guadagna almeno 8 milioni di euro netti a stagione (ma, stando ai beninformati, l’accordo lo porterebbe a 12 milioni l’ultimo anno) e, questa voce è stata da tempo confermata, ha una clausola rescissoria valida da giugno. Si parla di circa 120 milioni di euro che diventerebbero un’ottantina in caso di assalto del Barcellona.
La Juve comincerebbe a spingere per un rinnovo: si parla di un prolungamento di un solo anno, con data di scadenza 2025. Quale sarebbe il senso di una mossa di questo tipo? Beh, con ogni probabilità Cherubini proverebbe quantomeno a mantenere gli 8 milioni attuali (vale la pena ricordare che la Juve ha fissato a 7 milioni di euro il tetto massimo per gli ingaggi, come dimostrano l’arrivo di Vlahovic e le difficoltà nel rinnovo di Dybala), eliminando il “pericoloso” incremento dei prossimi due anni. E, ovviamente, renderebbe le pressioni di Raiola (che ha già lanciato qualche messaggio) meno asfissianti con una scadenza più lontana nel tempo.
I bianconeri, ovviamente, dovrebbero però cedere su qualche punto. E la clausola rescissoria è l’arma a disposizione del club: l’intenzione è quella di abbassarla e sarebbe questa la chiave di volta per convincere Raiola. Il manager campano avrebbe tra le mani un cartellino molto più appetibile per le grandi di Spagna e per il Chelsea, con la Juve che ricavando 80-90 milioni dalla partenza dell’olandese potrebbe finanziare un mercato importante per tornare al top anche in Europa. Ma siamo davvero alle prima battute di quello che potrebbe diventare un autentico tormentone nei prossimi mesi.