
L’Italia è fuori per la seconda volta consecutiva dai Mondiali. E naturalmente è iniziato il processo per capire le cause di questa ennesima incredibile disfatta.
Impossibile non mettere sul banco degli imputati il reparto offensivo. Gli attaccanti azzurri già all’Europeo si erano inceppati e anche in queste qualificazioni sono andati a secco persino con squadre come Svizzera, Irlanda e Macedonia.
Di parere diametralmente opposto e il Dirigente Laziale Tare che difende a spada tratta il suo bomber Immobile.
Per lui “è vergognoso criticarlo dato che si tratta dell’attaccante italiano più forte degli ultimi 15 anni”.
Ma se è davvero così, di certo bisogna fare una seria riflessione sul livello del Calcio italiano.
L’Italia è stata sempre patria di grandi portieri e difensori ma di certo ha sempre espresso talenti anche nel reparto offensivo. Basta proprio tornare 10 anni indietro per trovare Campioni come Del Piero e Totti.
Il problema è che da lì c’è davvero poco da ricordare in fase offensiva. Solo Luca Toni è un attaccante è degno di meritevole nota storica nell’ultimo decennio.
In passato, invece, i nomi si sprecavano con i vari Inzaghi, Vieri, Vialli, Schillaci. I Club per italiani per il reparto offensivo si affidano sempre più all’estero. E a quanto pare il mestiere di attaccante che segna, in Italia si sta perdendo.