
Lacrime ieri al Maradona per l’addio di un giocatore simbolo del Napoli. Stiamo parlando di Lorenzo Insigne che lascerà i colori partenopei per volare negli USA in cerca di un fine carriera ricco e tranquillo.
Insigne ha salutato il suo popolo con un commovente giro di campo. Certo sarebbe stato più bello salutare i tifosi con lo Scudetto. Ma anche stavolta il Napoli si è sciolto nel momento in cui doveva dare la zampata finale.
Una storia che ricora quella di questo giocatore, dai bei numeri ma mai così costanti da portare in trionfo la sua squadra.
Per questo pare fuori luogo il paragone di Spalletti che considera Insigne un prestigiatore come Del Piero, Totti e Baggio.
Ma le carriere e i numeri raccontano ben altro. poi è chiaro che ogni figlio è bello a mamma sua.
Non bisogna esagerare o si cade nel grottesco. Assurdo prendere a paragone un Del Piero, campione del mondo e vincitore di tutto alla Juve, padrione di una tecnica, eleganza e carisma unici.
Un esperto di calcio come Spalletti dovrebbe capire la castroneria calcistica detta. Naturalmente il momento emotivo lo ha spinto a esagerare.
Nessuno però potrà condividere un paragone simile. Il tiro alla del Piero non è certo il tiro a giro.