La Juve rompe gli indugi, a gennaio tutto su Vicario!

Vicario

Una volta in Nazionale c’era il “blocco Juve”: ecco, l’impressione è che nell’immediato futuro potremo riutilizzare spesso quest’espressione. L’esplosione di Miretti e Fagioli, senza dimenticare i gol di Kean e la costanza di Locatelli, hanno già rimesso i bianconeri al centro del progetto di Mancini che già poteva contare su due “titolarissimi” come Bonucci e Chiesa. Presto, la colonia bianconera in nazionale potrebbe contare su un altro elemento: Guglielmo Vicario.

Classe ’96, il portiere dell’Empoli ha battuto la “concorrenza” di Carnesecchi e Mamardashvili per raccogliere la pesante eredità di Szczesny. Sì, perché il polacco (32 anni) ha il contratto in scadenza nel giugno 2024 e la Juve ha intenzione di voltar pagina, anche per abbassare il monte ingaggi.

La Juventus ha rotto gli indugi, sono partiti i contatti col club toscano – con cui c’è un buon rapporto come dimostra anche l’operazione De Winter in estate – e Cherubini affonderà il colpo nelle prossime settimane. L’intenzione è quella di evitare un’asta che potrebbe coinvolgere anche club esteri: la crescita di Vicario, esponenziale negli ultimi mesi, non è passata inosservata così si sono aggiunte Roma e Tottenham nella lista delle squadre interessate. La Juve chiuderà l’acquisto a gennaio, poi si valuterà se lasciarlo in prestito in Toscana altri 6 mesi.

Per Vicario, nativo di Udine, di recente sono arrivate anche le parole di Gigi Buffon che l’ha indicato come il portiere italiano più forte della “nuova generazione”. Una vera e propria investitura, un segnale forse neppure troppo casuale. La Juve considera accettabile la quotazione dell’Empoli (tra i 15 e i 20 milioni di euro) e lo stipendio del portiere non sarà un problema.

Resta da capire quando Vicario vestirà il bianconero: difficile a gennaio, molto probabile a giugno. Il 26enne o prenderà il posto di Perin per un anno da “secondo” di Szczesny (proprio come il polacco fece con Buffon) oppure diventerà subito titolare nel caso in cui l’ex Roma dovesse salutare con un anno di anticipo rispetto alla data di scadenza del contratto. In ogni caso, il cammino è tracciato.