McKennie-Leeds, nuovo passo in avanti: ecco cosa manca per chiudere l’affare

Tutto confermato, Weston McKennie è vicinissimo a lasciare la Juventus, da subito. Il centrocampista statunitense, arrivato nel 2020, da tempo era protagonista di tante voci di mercato. Su di lui c’erano Aston Villa (ma il diretto interessato ha rifiutato la destinazione), Arsenal e Borussia Dortmund: negli ultimi giorni, però, è stato il Leeds a rompere gli indugi e a formulare un’offerta ufficiale alla Juventus.

28 milioni di euro più bonus, questa la cifra messa sul tavolo dagli inglesi. La Juve, per ora, resta ferma sulla richiesta iniziale di 35 milioni ma sa bene che finirà per trovare un punto d’incontro col club del presidente Radrizzani. Non è la differenza economica, però, l’ostacolo maggiore in questa trattativa che volge comunque alla chiusura: il Leeds vuole McKennie in prestito e propone l’obbligo di riscatto solo al raggiungimento di obiettivi di squadra (salvezza) e personali (un determinato numero di presenze da titolare da qui a fine stagione). I bianconeri, invece, anche per ragioni di bilancio vogliono quantomeno la certezza dell’obbligo di riscatto. Insomma, non si vuole correre il rischio di riavere sia Zakaria che McKennie alla Continassa a luglio.

Nelle ultime ore, inoltre, si sono registrati nuovi sviluppi. Quello più rilevante è il “sì” dell’ex Schalke 04: McKennie, come accennato in precedenza, aveva già rifiutato una destinazione in Premier League ma a far la differenza stavolta c’è la presenza in panchina del connazionale Jesse Marsch, ex Red Bull Salisburgo. Ma occhio: l’affare tra Juve e Leeds non è ancora chiuso e in Inghilterra questa mattina si vocifera di un possibile inserimento last-minute dell’Arsenal.