

Non si placano le polemiche post- Istanbul. Una partita che non doveva essere giocata, un match, se così si può definire, nel fango della Turk Arena. E questa volta saltano i nervi del numero una della UEFA, Michel Platini, che all’ennesima domanda se quello che si era visto era calcio e se andava giocata la sfida, sbotta innervosito:
“Basta!”
Le Roi, negli ultimi giorni, è stato messo in mezzo a molte polemiche, a causa della poca chiarezza da parte dell’Uefa sulle decisioni prese o non prese in un match che ancora oggi fa discutere e non pone in essere una linea decisionale definitiva. Discorso chiuso per molti, ma ferita aperta per altri. A Parlare è Pavel Nedved che senza peli sulla lingua, esprime tutto il suo sconforto sulla vicenda:
“Platini è venuto a salutarmi e mi ha detto che tiene molto all’Europa League, che è un trofeo importante, il cui format ricorda quello della Champions. Lui è contento che ci sia la Juve e dia prestigio a questa Coppa, io invece non sono per niente contento. E lasciatemi dire, con tutto il rispetto per i nostri magnifici tifosi, che a me non me ne frega che la finale sia nel nostro stadio. E poi da qui alla finale ci sono quasi cinque mesi, quante partite sono in programma da oggi a quel giorno“.
La furia ceca poi torna sui fatti di Istanbul:
“Una volta che la partita è ripresa, a meno che le condizioni fossero ulteriormente peggiorate, bisognava portarla a termine per forza. E poi era difficile trovare altre date. Il Trabzonspor? Sinceramente avrei preferito che Ferrara ci sorteggiasse contro un altro avversario, di tornare in Turchia proprio non ne avevo voglia dopo quell’odissea“.