Del Piero carica la Juve: “Batti la Roma. Tevez e Llorente come me e David? Me lo auguro”

Alessandro Del Piero ha rilasciato sulla Gazzetta dello Sport una lunga intervista a Giovan Battista Olivero, in cui parla veramente di tutto, dalla Juve, ai suoi 338 gol realizzati in carriera, al suo futuro e tanto altro ancora.

L’intervista parte da lontano, dal Capodanno 1994, il primo da juventino. Del Piero dice: “Il primo da giocatore della Juve, ma avevo tutto da conquistare, il mio sogno di diventare calciatore doveva ancora avverarsi. Mentre festeggiavo ricordo che cullai quel sogno“. E’ passato parecchio tempo che, però, non ha mutato la sua voglia di giocare: “Oggi mi diverto come vent’anni fa, come trent’anni fa. Forse in mezzo c’è stato qualche momento in cui mi sono divertito di meno, ma non oggi“. Alex ha stilato recentemente la sua classifica degli sportivi dell’anno, ma adesso gli viene chiesto di indicare il personaggio non sportivo del 2013: “Nelson Mandela. Noi che viviamo in quest’epoca non abbiamo avuto la fortuna di ascoltarlo, di godere dei cambiamenti e del rpogresso che grazie al suo sacrificio abbiamo ricenuto in dono. Gratis. Non parlo solo del Sudafrica, parlo di tutti. Il minimo che possiamo fare è spiegare ai nostri figli chi era e cosa ha fatto, anche per noi“. Su Papa Francesco commenta: “Non so di preciso dove giocherebbe. So, però, che numero porterebbe sulla amglia: il dieci. E ho detto tutto“. Arriva la domanda fatidica, quella per cui tutti aspettano di sapere qualcosa, quella sul suo futuro: “Se lascio il calcio nel 2014? Non ho ancora deciso. Pensavo di arrivare a questo punto con le idee più chiare, ma non è ancora il momento di prendere decisioni. Non riesco a farlo ora, nel pieno di una stagione, con tutti gli obiettivi da raggiungere. Ne dobbiamo riparlare tra qualche mese. Dipenderà soprattutto dalla testa. Ho scelto di rimandare la decisione per la mia totalizzante concentrazione sul campo, sul Sydney, sui playoff da raggiungere e onorare. Di qui in avanti, il mio cervello e il mio cuore raccoglieranno le informazioni necessarie per scegliere. La passione è la stessa di sempre. Ho la fortuna di avere alcune persone di cui mi fido a cominciare da mia moglie, dalla mia famiglia, da mio fratello.Ma sono loro i primi a volermi accompagnare nella decisione, non a sostituirsi a me“. E poi le punizioni, uno dei suoi marchi di fabbrica. Del Piero ha giusto segnato da poco il suo cinquantesimo gol su punizione: “Ricordo il primo come l’ultimo, anche quelli nelle giovanili. Ritengo speciale più di un gol, ognuno ha un significato particolare“. I gol su punizione sono 50, su un totale di 338 gol in carriera: “I record sono straordinari, non faccio finta che non mi interessino i numeri perché sarei bugiardo. Ogni traguardo conquistato vale per la strada che ho fatto per raggiungerlo, sarebbe come negare un pezzo di me. Ne vado orgoglioso, ma sono numeri anche quelli dei titoli vinti. E ribadisco: quelli contano molto di più“. Non si poteva non parlare di Juventus-Roma, una gara che per lui è sempre stata importante: “Per me è sempre stata una grande sfida, difficile sceglierne una. Direi comunque quella di Coppa Italia allo Stadium (24-1-2012, ndr). Abbiamo vinto e ho realizzato il mio primo gol lì, centrando l’obiettivo di segnare con la maglia bianconera in quattro stadi diversi“. Questa la sua Juventus-Roma, ma il 5 gennaio arriva il big match di quest’anno: “Una vittoria con la Roma sarebbe un’ipoteca sullo scudetto? Ho vinto e perso scudetti già persi o già vinti. Qualunque risultato non sarà determinante. Certo, se vince la Juve sarà un bel passo avanti“. Si passa, quindi, a parlare della sua Juve, dell’eliminazione dalla Champions e del campionato che sta facendo: “Sono più stupito dall’eliminazione in Champions che dal grande rendimento in campionato. Credo tantissimo nel valore della squadra. Mi è dispiaciuto per l’eliminazione, ma ora c’è l’Europa League. Dovrebbe essere il primo obiettivo? Il primo obiettivo non so, non sono mai riuscito a fare classifiche, e il terzo scudetto di fila sarebbe un traguardo straordinario. Ma concordo sul fatto che l’Europa League non vada snobbata e non solo perché la finale si giocherà allo Juventus Stadium“. Su Totti, Del Piero dice: “Totti dimostra che si può fare la differenza anche da vecchietti? No, è più semplicemente la conferma che Francesco è un grande campione ed è fondamentale per la Roma dentro e fuori dal campo“. Ieri, poi, è tornato a Torino un suo ex compagno, Trezeguet, che assisterà anche a Juventus-Roma, ma soprattutto nell’intervallo della partita avrà l’opportunità di salutare finalmente i tifosi juventini: “Ritorno meritatissimo! Ricordo con grandissimo piacere gli anni trascorsi con David. Siamo stati la miglior coppia nella storia del club… Ho conosciuto pochi giocatori col suo senso del gol. Tevez e Llorente hanno affinità con noi? Me lo auguro da tifoso juventino“. Il più forte dell’ultimo ventennio: “Ronaldo e Zidane. Anche se so che ce ne sarebbero molti altri. Ne ho citati due, così evito di scegliere l’italiano“. Sul Mondiale: “Siamo riusciti a vincere quando nessuno nemmeno riusciva a sognarlo, dunque perché non crederci? Le mie magnifiche quattro sono Brasile, Argentina, Germania e Italia. Ma cito le possibili outsider: Cile, Francia e Uruguay“. Per finire, il 10 agosto l’ex capitano bianconero potrebbe incontrare con la maglia del Sydney proprio la Juve, per un’amichevole: “Non ci penso e non ci voglio pensare, al momento… Ma sono contento che il pubblico di Sydney possa godersi un evento del genere“.