Il soldato che non ti aspetti

Lo ricordiamo tutti: tempo fa Antonio Cassano dichiarò di non aver accettato un trasferimento alla Juventus perché “lì vogliono solo soldatini”. Bonucci non fece mancare la sua risposta e gli suggerì di parlare di professionisti più che di soldatini. Di certo, però, se Cassano parlava di serietà, disponibilità, cultura del lavoro, sacrificio, nessuna parola di troppo, ci aveva preso in pieno, allora sì che la Juve è una squadra di soldatini. Questa è la ricetta del buon soldatino. E Simone Padoin è così.


Già Antonio Conte aveva elogiato apertamente figure come la sua e quella di Emanuele Giaccherini, oggi al Sunderland: giocatori che si sacrificano e dimostrano disponibilità di fronte ad ogni scelta dell’allenatore, giocatori capaci di ricoprire più di un ruolo, giocatori multiuso e tuttofare. Secondo la Gazzetta dello Sport, Padoin ha già conquistato lo stesso Massimiliano Allegri, che ha speso subito parole di ammirazione nei suoi confronti, definendolo un calciatore serio e affidabile e una fortuna per tutti gli allenatori. Lui è il classico che lavora tanto, il classico che si impegna, il classico che si applica. Come uno studente modello. Quello che ci rivela la Gazzetta è che, in effetti, uno studente modello lo era davvero. Si è diplomato con 98/100 al liceo scientifico e avrebbe anche continuato con Scienze motorie se non avesse fatto il calciatore. Materie preferite: inglese e filosofia. Le cose che non ti aspetti insomma. Anche Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, a suo tempo aveva dichiarato di non aver mai incontrato un calciatore così bravo a scuola. Il segreto è l’applicazione, la stessa che ha anche oggi in campo, che giochi da terzino, da mezz’ala, a centrocampo o ovunque gli chieda l’allenatore. Fuori dal campo, invece, Padoin legge Grisham e Faletti, divora i loro gialli e si occupa di moda. Con la moglie ha aperto un atelier vicino a Bergamo, che gestisce nel tempo che non dedica a fare il soldatino nella Juve. Mai un atteggiamento fuori posto, mai un eccesso anche fuori dal campo, nella vita di tutti i giorni: lui e Valentina, con cui si è sposato nel 2010 dopo otto anni di fidanzamento e da cui aspetta due gemelli, non vivono quella che si definirebbe una vita mondana. Nel tempo libero, oltre alla lettura e alla moda, c’è solo spazio per il tennis. All’inizio da autodidatta, poi con un maestro e sempre gli stessi sacrificio e impegno per migliorarsi. I metodi che utilizza nel lavoro, li adopera anche per gli hobby. E, infatti, si rivede molto più in Nadal che in Federer: lavoro e sacrificio più che talento naturale. Lavorare sodo è la parola d’ordine, la ricetta del soldatino, la ricetta di Padoin.
Volete trasferivi alla Juve? Chiedete consigli a lui, saprà spiegarvi bene i requisiti necessari. Per tutto il resto, non abbiate paura: in campo, nel momento del bisogno, c’è il soldato Padoin!