Allegri fa mea culpa: “Paghiamo quattro partite sbagliate, all’inizio non conoscevo i giocatori”

Con le reti di Dybala e Morata la Juventus espugna Salerno e torna alla vittoria, la terza nelle ultime quattro partite di campionato: certo, in casa della Salernitana ultima in classifica era doveroso cogliere i tre punti ma i segnali dall’attacco sono importanti. Oltre alle reti dell’argentino (che poi ha sbagliato un rigore nel finale) e del criticatissimo centravanti spagnolo, da segnalare anche gli assist di Kulusevski e Bernardeschi. La Juventus riaggancia quindi la Fiorentina al sesto posto, ora c’è solo da infilare una serie di vittorie per risalire la corrente.

A fine partita, Max Allegri è stato intervistato da ‘Dazn’, ecco i passaggi più importanti: “Stasera i ragazzi hanno fatto una prestazione buona su un campo non facile. Nel secondo tempo abbiamo rischiato e veniamo da un momento di pressione, non facile dopo la sconfitta con l’Atalanta. Chiellini ha detto una cosa giusta: la Juve ha dato tanto a tutti noi e ora noi dobbiamo ricambiare facendo risultati, soprattutto trovando continuità con le medio-piccole. Quello che ora dobbiamo migliorare è nell’accelerazione delle giocate tra le linee e nella conclusione: Morata e Dybala ad esempio stasera potevano segnare qualche gol in più. Oggi la squadra era giovincella, poteva subire le pressioni ma è arrivata una bella vittoria. Purtroppo la classifica è quella che è per tutti i punti persi. Dybala-Kulusevski? Solo giocando insieme e commettendo errori si può migliorare. Kulusevski ha appena 21 anni, non ha 300 partite nella Juve e può solo migliorare con l’aiuto dei compagni più esperti e coi risultati”.

Allegri poi parla dell’aspetto psicologico: “Fortunatamente abbiamo giocato tre giorni dopo il k.o. con l’Atalanta. In questi momenti credo che la cosa migliore sia semplificare le cose in campo, poi oggi mi sono concentrato sull’aspetto mentale. In questo momento siamo noi a dover dare qualcosa alla Juve e ai tifosi. La società è diversa rispetto a qualche anno fa? Non è cambiato assolutamente nulla, c’è grande presenza della società come sempre. Nei due anni in cui non ci sono stato non posso sapere cosa sia successo: ho accettato di tornare dopo aver parlato col presidente e ho accettato il progetto con una squadra giovane. Abbiamo sbagliato 4 partite, i giocatori non conoscevano me e io non conoscevo i giocatori. Mancanza di Marotta? Il presidente è sempre presente, poi è arrivato Arrivabene. Le persone passano, resta il dna della Juventus. Va accettato che nella vita ci sono momenti in cui vinci di più e altri dove vinci meno. Vincere sempre è impossibile ma dobbiamo avere la responsabilità e l’ambizione di dare il massimo”.