Quello che negli anni 90 è stato Baggio e negli anni duemila Totti e Del Piero oggi è Andrea Pirlo. Il simbolo del calcio italiano nel mondo. Ci rimproverano, forse a ragione, di averlo apprezzato fino in fondo forse un po’ tardi: la carta d’identità non può mai essere battuta. Pirlo è l’unico “azzurro” a far impallidire sia i cultori del tiki-taka spagnolo, sia quelli del “futbol bailado” brasiliano. E, come ogni campione che si rispetti, ha il suo marchio: la maledetta.Da bambino si allenava a calciare le punizioni mettendo nel mirino un punto dietro al divano di casa. Oggi, Andrea può essere un buon esempio per spiegare l’ “effetto Magnus“, quello che varia la traiettoria di un corpo solido che ruota in un fluido. Reina, e non solo lo spagnolo, capirà poco di fisica (forse gli è più familiare la punizione a “tre dita” di Juninho Penambucano alla quale Pirlo si è ispirato) ma ha provato sulla sua pelle gli effetti devastanti di questo fenomeno. E, come testimonia il video che vi proponiamo, che è difficile anche solo da commentare. Tanto che i giornalisti spagnoli, definiscono la sua maledetta una “barbaridad”…