La formula degli Europei fa flop: proteste per tabellone squilibrato e altre anomalie

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Ci risiamo, sembra di rivivere quanto accadde nel 2016: l’Italia di Conte, nell’Europeo di quell’anno, dopo aver passato la fase a gironi si trovò di fronte un tabellone durissimo, i campioni uscenti della Spagna, poi eventualmente i campioni del Mondo della Germania e i padroni di casa della Francia. Gli azzurri si fermarono ai quarti, contro i tedeschi, ai rigori. Ma a gridare vendetta fu l’assoluto squilibrio delle due metà del tabellone: per dire, in semifinale arrivò il Galles e in finale trionfò il Portogallo, sulla Francia, dopo aver trovato sul suo cammino Croazia, Polonia e, appunto, Galles. Non il gotha del calcio europeo.

Se possibile, le polemiche in questo Euro 2020 sono aumentate. La formula a 24 squadre proprio non convince, prima di tutto per il discorso ripescaggio. Quattro delle sei squadre che si sono classificate terze nei rispettivi gironi sono passate agli ottavi, ma le nazionali dei gruppi D, E e F sono scese in campo conoscendo già la situazione delle altre terze e, quindi, hanno potuto trarre vantaggio nella gestione del risultato.

Ma non è tutto: l’Ucraina di Shevchenko è passata con soli tre punti (e per una differenza reti migliore di Finlandia e Slovacchia) e si ritrova in una metà di tabellone decisamente più agevole dell’Austria, passata come seconda nello stesso girone. Gli austriaci sfideranno l’Italia negli ottavi, l’Ucraina troverà la Svezia…

Dicevamo di un tabellone squilibrato: la nostra nazionale, dovesse passare gli ottavi, troverebbe Belgio o Portogallo nei quarti e nella stessa metà di tabellone ci sono anche Francia e Spagna. Nell’altra metà si giocheranno due ottavi “modesti” come Svezia-Ucraina e Galles-Danimarca, così l’Olanda, ad esempio, arriverebbe in semifinale battendo la Repubblica Ceca e la vincente di Galles-Danimarca!

A rendere il tutto ancora meno sopportabile, la scelta dell’Europeo “itinerante”: diverse nazionali (tra cui l’Italia) hanno potuto giocare in casa le tre partite del girone, altre hanno giocato nel proprio stadio da 60mila persone, altre ancora hanno giocato a tre giorni di distanza passando da Baku a Roma. Il tutto senza contare che se l’Inghilterra dovesse arrivare in finale, avrà giocato sei delle sue sette partite a Wembley. Europeo itinerante sì, ma non per tutti…

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