Allegri boccia i giovani ma spiega: la sua critica all’Italia e ai social

E’ andato un pò controcorrente il Mister bianconero che ha partecipato al festival dei giovani. Ebbene Allegri ha ribadito un concetto che aveva già espresso cercando anche di motivare la sua riflessione.

Già in passato aveva spiegato che i giovani calciatori italiani, in particolare quelli dell’under 23 , devono seguire una trafila prima di essere maturi per la prima squadra.

Secondo Max ci vorrebbe almeno un annetto in serie B, poi in serie A in una squadra minore e poi magari alla Juve.

Oggi Allegri ha ribadito “che un ventenne non può avere la maturità di un ventottenne a prescindere dal talento“.

Poi Allegri ha criticato il modo di pensare che c’è in Italia che “considera un giovane come un campione dopo due o tre partite buone”.

Ha anche spiegato che a questo si aggiungono “i social ad amplificare l’idea di bravura un ragazzo“. Secondo lui addirittura i calciatori dovrebbero proprio staccarsi dai social per non farsi influenzare.

Allegri come sempre predica equilibrio e calma. Intanto alla Juve a causa dei tanti infortuni ci sono in panchina spesso giocatori come Soulè, Miretti, De Winter, Akè. Ma se li aspetta la famosa  gavetta farebbero a cominciare ad andare in serie B per iniziare la trafila.

Negli altri campionati l’impressione è che i giovani giochino di più anche in grandi squadre ma magari dipende dal diverso talento.

E poi ci sono casi che stridono. Ad esempio la Juve ha mandato in prestito giocatori come Fagioli o Rovella. Ma i 28enni a centrocampo in prima squadra sono migliori?

La Juve,poi, aveva preso il cartellino di Haaland ma il giocatore scappò via quando gli fu proposta l’under 23 al posto della prima squadra. All’estero lo portarono in prima squadra naturalmente.