Giuntoli il risanatore? La Juve continua a strapagare gli agenti, più di tutti in Italia

Juventus Cristiano Giuntoli obiettivi chiari (ANSA) - Juvemagazine.it
Mentre la Serie A predica prudenza e sostenibilità finanziaria, il portafoglio resta ben aperto quando si tratta di agenti. Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla FIGC, nel 2024 i club del massimo campionato italiano hanno speso complessivamente 226 milioni di euro in commissioni ai procuratori: una cifra record, in crescita del 2,7% rispetto ai 220 milioni dell’anno precedente.
Un andamento in costante ascesa, che negli ultimi sei anni ha visto le spese per gli agenti aumentare del 25%, passando dai 187 milioni del 2019 ai 226 di oggi. Un trend che stride con i continui proclami sull’equilibrio economico, sulle plusvalenze e sulla gestione virtuosa dei bilanci.
I re delle commissioni
In cima alla classifica dei club più “generosi” con gli agenti c’è la Juventus, che nel 2024 ha sborsato 34 milioni di euro sotto la voce “spese accessorie”. Alle sue spalle l’Inter, seconda con quasi 25 milioni. I nerazzurri, noti per le operazioni a parametro zero, hanno infatti dovuto ricorrere a cifre importanti per convincere i giocatori a sposare il progetto milanese. Chiude il podio il Napoli, che si attesta sopra i 18 milioni di euro.
La media di spesa per ciascuna squadra della Serie A si aggira intorno agli 11,3 milioni, a dimostrazione che il fenomeno non riguarda solo le big del campionato.
Il caso Thuram e le operazioni più onerose
Il nome più chiacchierato è quello di Marcus Thuram. Per assicurarsi l’attaccante francese a parametro zero, l’Inter ha dovuto versare ben 8 milioni di euro al suo entourage: la commissione più alta dell’anno. Seguono, con cifre più contenute ma comunque rilevanti, le operazioni legate a Piotr Zielinski (2,1 milioni di commissioni) e soprattutto quella che ha portato Teun Koopmeiners alla Juventus: 3,4 milioni agli agenti, oltre ai 60 milioni versati all’Atalanta.
Non da meno la Roma, che per assicurarsi l’attaccante ucraino Artem Dovbyk ha dovuto corrispondere 4 milioni al suo procuratore, in aggiunta ai 30 milioni sborsati per il cartellino.
Un modello insostenibile?
Il paradosso è evidente: mentre si moltiplicano le richieste per una riforma del calcio sostenibile, le commissioni agli agenti rappresentano un’eccezione sempre più ingombrante. Nonostante le società tentino di risparmiare su stipendi e cartellini, su questo fronte sembrano non conoscere limiti.
Un sistema che alimenta le tensioni tra club e istituzioni e che, nel lungo periodo, rischia di compromettere gli sforzi fatti per riequilibrare i conti. Nel frattempo, gli agenti continuano a incassare, e la Serie A – almeno sotto questo aspetto – resta uno dei campionati più “generosi” d’Europa.