Parla Motta: il mio non è stato un fallimento

Thiago Motta costi esonero

Thiago Motta in conferenza stampa (ANSA) - Juvemagazine.it

Era rimasto in silenzio l’ex allenatore della Juventus dopo l’esonero. solo un saluto di rito con frasi di ringraziamento e nessuna spiegazione.

Ma adesso Motta racconta il suo punto di vista sulla breve esperienza in bianconero. Ci tiene subito a precisare che non condivide il pensiero di chi parla di fallimento della sua gestione.

Secondo Motta è stato esonerato quando si trovava ad un punto dal quarto posto e l’obiettivo della Juventus era di vincere nel lungo periodo e non il primo anno.

Di diverso pensiero sembra la tifoseria che lo contestava disertando lo stadio. Di certo poi hanno pesato le imbarcate di gol prese con la fiorentina e l’Atalanta.

Motta ha ribadito che lo spogliatoio era dalla sua parte ma di certo la percezione da fuori era completamente diversa. Tutti ricordano la panchina di Vlahovic e Yildiz nonostante il risultato di tre a zero. Difficile pensare che davvero un allenatore in quella situazione avrebbe fatto entrare dei difensori e non degli attaccanti.

E poi c’erano stati i casi Szczesny e Danilo e lo stesso Perin scomparso dai radar.

Fra l’altro la squadra sembrava non reagire e questo è di solito sintomo di malessere. Quanto al fallimento, certo che esser fuori da Champions, Coppa Italia non si possono chiamare successi.