Le tre (semplici) mosse di Tudor che hanno permesso alla Juventus di svoltare

Tudor

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Igor Tudor non ha perso tempo. Appena messo piede alla Continassa, ha afferrato la Juventus per le spalle e l’ha scossa con forza. Risultato? Sette punti in tre gare, quarto posto riconquistato e, soprattutto, una ritrovata consapevolezza nei propri mezzi. I numeri parlano chiaro: due vittorie, un pareggio, quattro gol realizzati e solo due subiti. Ma è sul piano della sostanza che si intravede la vera mano del nuovo tecnico bianconero.

Arrivato per rimettere ordine e salvare una stagione sull’orlo del fallimento, Tudor ha scelto la via della semplicità. Niente rivoluzioni, ma tre mosse mirate che hanno già dato i loro frutti: semplificazione della manovra, adattamento del modulo alle caratteristiche dei giocatori e rilancio delle individualità, a cominciare da Kenan Yildiz.

La rinascita di Yildiz

Il talento turco è stato la scintilla che ha acceso il motore juventino. Due gol in tre partite, entrambi decisivi: prima la magia contro il Genoa, poi la rete contro il Lecce che ha chiuso il match dopo il vantaggio firmato Koopmeiners. Non solo numeri, ma anche prestazioni da leader tecnico, sulla trequarti, nel cuore del gioco, dove Tudor lo ha sapientemente collocato per esaltarne le qualità.

Fiducia a Vlahovic

Se Yildiz brilla, Vlahovic ancora fatica. Il serbo, reinserito al centro dell’attacco, ha offerto sprazzi di gioco come i due assist contro il Lecce, ma non è ancora riuscito a lasciare un segno tangibile sul tabellino. Eppure Tudor lo ha subito rimesso al centro del progetto, escludendo Kolo Muani e puntando su chi conosce l’ambiente e le pressioni che ne derivano.

La Juventus, che alla 28ª giornata aveva visto scivolare via il quarto posto, ora si ritrova di nuovo in piena zona Champions. L’1-1 con la Roma (gol di Locatelli), le vittorie con Genoa e Lecce, unite a un calendario favorevole (a eccezione degli scontri con Lazio e Bologna), lasciano spazio a un cauto ottimismo per un finale di stagione che può ancora regalare soddisfazioni.

Aggressività e corsa

Tudor ha rimesso in moto una squadra che sembrava paralizzata. Con più corsa, pressing alto, verticalità e ritmo, la Juve ha ritrovato parte della sua identità. Adesso serve continuità. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, questa Juve ha finalmente ripreso a camminare nella direzione giusta.