Morata, parole di rabbia: qui non molla nessuno, è il Dna della Juve

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Morata è intervenuto nel post partit, ha raccontato delle difficoltà delle settimane scorse quando non aveva forza ma non capiva il perchè. Poi la scoperta dell’insidioso virus. Ha parlato della Juve e dei tanti assenti ma ha spiegato che loro non si arrenderanno mai perchè è  il Dna della Juve, di lottare fino alla fine.

Ecco le parole di Morata:

Ho passato 3 settimane difficili. Sembrava che avessi perso la forza in allenamento e in partita. È stato un periodo duro ma adesso sto recuperando bene, mi sento molto meglio e spero di stare ancora meglio in Champions. Aspettano tutti che cadiamo ed oggi era una gara importantissima per far vedere che ci siamo. Finché ci saranno punti lotteremo fino alla fine».

 

ASSIST – «Quando si gioca col migliore attaccante della storia, bisogna pensare prima ad assisterlo e poi a far gol. Quando non c’è lui si pensa più a tirare ma quando c’è bisogna dargli la palla. Il mister mi chiede di giocare tra le linee, mi piace far assist. Rabiot stasera ha tirato una martellata».

SENZA RONALDO – «Non sentivo la pressione. Abbiamo avuto un atteggiamento da grande squadra. Ora mettiamo la testa a martedì, ci giochiamo anche la vita».

VITTORIA – «Una bella serata soprattutto per la risposta della squadra. Sono stati giorni difficili perchè non capivo cosa non andasse e avevo perso tutte le forze. Ma siamo contati e bisogna stare a disposizione».

CONDIZIONI – «Mi sento bene, è ovvio che 2-3 partite che abbiamo pareggiato perdendo punti ci hanno impedito di essere in lotta. Qui non molla nessuno, è il DNA della Juve, è importante vincere. Quelli che sono davanti a noi devono giocare e ci sono ancora dei punti in palio».

GOL – «A volte si giudica il nostro lavoro in base ai gol. Quest’anno ho fatto fare complete, facendo assist e correndo come un centrocampista eppure sono stato giudicato dal fatto che non ho segnato. Poi abbiamo Cristiano Ronaldo che è una macchina da gol. Oggi ci sono tante notizie positive, come i ritorni di Arthur e Bonucci e speriamo presto di essere al completo».

ALTRUISTA – «Troppo? Non è la parola giusta. E’ uno sport di squadra, la cosa più importante è vincere. Certo che fare 40 gol a stagione sarebbe bello ma mi accontenterei anche di farne 1 ma vincere. Quest’anno tutti sono importanti, anche Di Pardo è entrato bene. Non sono ancora al 100%, bisogna riposare e allenarmi ogni giorno. Penso subito alla gara contro il Porto».