Sta suscitando molte polemiche l’intervento di Riccardo Trevisani, popolare giornalista e telecronista di ‘Sky Sport’, nel corso di ‘Casa Juventibus’ il programma che conduce Massimo Zampini su Twitch. Più in particolare, diversi tifosi della Juventus hanno criticato lo stesso Zampini per aver permesso un attacco, per certi versi anche duro, nei confronti di Massimiliano Allegri. Per carità, è sempre interessante assistere a dibattiti calcistici, ma Trevisani è tornato su un argomento ampiamente dibattuto e che, francamente, non necessitava anche della sua opinione.
Sì, ci riferiamo proprio al famoso litigio tra Max Allegri e Lele Adani dopo un Inter-Juve di qualche anno fa. In studio, a ‘Sky’, c’era Marco Cattaneo (anche lui presente alla diretta Twitch) ma inspiegabilmente Trevisani ha voluto attaccare nuovamente il tecnico toscano su una questione che ormai risale ad anni fa.
Trevisani ha dichiarato: “In quell’occasione Allegri disse che il calcio è come il basket, che va data la palla al più bravo che fa canestro e che permette di vincere. In realtà, l’esempio fu sbagliato: prima di dare palla a LeBron James, come lui dice, ci sono schemi studiati nei minimi dettagli e 47 blocchi per consentire il tiro. Anche in una squadra di calcio ci sono decine di collaboratori che organizzano diverse situazioni. D’altronde, se fosse così facile allenare potremmo prendere chiunque dalla strada e dargli 9 milioni a stagione per guidare la Juve”.
Ma non è tutto. Il giornalista di ‘Sky’ ha espresso la sua opinione anche sulla stagione della Juve e sulla rosa dei bianconeri: “Ma davvero credete che la rosa della Juventus non è all’altezza delle prime? Sì, a parte Chiesa si sono sbagliati diversi acquisti e ora non è nettamente la più forte come prima. Ma nell’undici titolare forse troverete qualcuno più forte di Morata e Bentancur tra Atalanta, Napoli, Inter e Milan ma poi? C’è qualcuno meglio di Alex Sandro? Il Napoli a sinistra gioca con Mario Rui, un tifoso della Juventus probabilmente non cambierebbe neppure Luca Pellegrini per il portoghese…”