Il pm Santoriello lascia, non sostiene più l’accusa contro la Juve: quali sono gli scenari futuri?

Santoriello
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L’addio, diciamolo, era annunciato: Ciro Santoriello non è più il pm dell’accusa nell’inchiesta Prisma, quella che vede coinvolta la Juventus e la sua ex dirigenza, da Andrea Agnelli a Fabio Paratici, passando per Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved. Santoriello era finito sotto attacco dopo che sui social erano spuntati dei video di qualche anno fa in cui si professava gran tifoso del Napoli e dove, soprattutto, manifestava tutto il suo odio sportivo verso la Juventus. Insomma, il passo indietro è stato un atto dovuto, la Juventus e milioni di tifosi meritano un giudizio equo e non di parte.

La decisione di Santoriello arriva però in un momento parecchio delicato: lunedì prossimo ci sarà l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, si deciderà sul rinvio a giudici sui dirigenti sopracitati. Al posto di Santoriello ci saranno il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e Mario Bendoni. Il tutto mentre manca meno di un mese al 19 aprile, data in cui, invece, il Collegio di Garanzia del Coni deciderà l’esito del ricorso presentato dalla Juventus per i 15 punti di penalizzazioni inflitti in classifica.

Di certo questo accadimento è un punto a favore della Juve, vedremo se decisivo o no. Di certo va fatta una distinzione importante: il processo sportivo è slegato da quello civile. Eppure un proscioglimento di Agnelli & co. genererebbe un ambiente molto diverso da quello che accompagnò due mesi fa la penalizzazione, clamorosa e ingiusta alla Juve. Ed è per questo motivo che ora il ventaglio delle possibilità è molto più ampio: il Collegio di Garanzia può accogliere il ricorso e annullare la sentenza, accoglierlo ma rigettare le tesi confermando la penalizzazione, ritenerlo non ammissibile o anche rimandare la sentenza alla Corte Federale d’Appello, pretendendo maggior chiarezza sui motivi che hanno portato a tale penalizzazione.