Incredibile Pogba, spuntano alcune pillole di un “guru” del benessere…

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Paul Pogba si trova al centro di una vicenda che potrebbe mettere fine alla sua carriera. Il centrocampista francese, attualmente sotto squalifica di quattro anni per doping, ha deciso di alzare la voce e puntare il dito contro una società di benessere con sede in Florida, accusando le pillole fornitegli di contenere sostanze vietate. Il fulcro della questione? Gary Brecka, noto come il “guru delle star”, figura con legami nel mondo dello sport e del cinema, e la sua società, 10X Health Systems.

La storia prende forma dopo che Pogba è risultato positivo al testosterone lo scorso febbraio, un colpo devastante per un giocatore che ha sempre calcato i palcoscenici più prestigiosi del calcio mondiale. Il francese, vincitore della Coppa del Mondo FIFA nel 2018, ora rischia di dover dire addio prematuramente a una carriera che ha visto vette di gloria. Ma il calciatore non si arrende e ha presentato ricorso al Tas, nella speranza di ribaltare la squalifica e ripristinare la sua reputazione.

Nel tentativo di difendersi, Pogba ha puntato i riflettori su 10X Health Systems e sulle pillole che gli sono state fornite. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, documenti presentati dalla difesa del giocatore evidenziano il materiale ricevuto dalla società americana dopo una consultazione con Gary Brecka, cofondatore della stessa e figura conosciuta nel mondo dello sport e dello spettacolo. Le pillole in questione contenevano la molecola Dhea, che si trasforma in testosterone nel sangue.

La presunta prescrizione delle pillole sarebbe stata effettuata da Carrie Carda, una dottoressa associata alla società, il cui nome compare su una delle etichette dei flaconi ricevuti da Pogba. Tuttavia, secondo Jean Pierre de Monderand, ex medico ufficiale del Tour de France, negli Stati Uniti alcune medicine contengono la Dhea senza che ciò sia esplicitamente indicato. Inoltre, de Monderand afferma che la Dhea non fornisce alcuna garanzia di miglioramento delle prestazioni sportive, come dimostrato dai grandi casi di doping del passato.

Nonostante ciò, l’Agenzia mondiale antidoping (Ama) considera la molecola Dhea come una sostanza proibita, mettendo Pogba di fronte alla difficile prova di dimostrare la sua innocenza per salvare la sua reputazione e il prosieguo della sua carriera.