Cosa rischiano i giocatori della Juventus coinvolti nel nuovo caso scommesse oggi

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Possibili squalifiche anche per i giocatori della Juventus coinvolti nel nuovo caso scommesse oggi, anche se di durata inferiore rispetto a quella dello scorso anno di Fagioli. L’edizione odierna del “Corriere della Sera” rivela ulteriori dettagli sull’indagine relativa al giro di scommesse illegali che, nel 2023, aveva già coinvolto e portato alla squalifica di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali.

La Procura di Milano ha disposto il sequestro di 1,5 milioni di euro e ha emesso cinque richieste di arresti domiciliari. L’inchiesta coinvolge attualmente 12 giocatori di Serie A, i quali, è importante sottolineare, non sono accusati di aver manipolato partite del campionato italiano.

I giocatori della Juventus coinvolti nel nuovo caso scommesse oggi

Le accuse nei confronti dei calciatori riguardano la violazione del comma 3 della legge del 1989, ovvero l’aver partecipato a giochi d’azzardo, come il poker, su piattaforme online illegali, e non scommesse su incontri di Serie A. Dal punto di vista legale, i giocatori rischiano al massimo una sanzione amministrativa di 500 euro, mentre a livello sportivo potrebbero incorrere in ulteriori squalifiche. Tra i calciatori coinvolti figurano nomi di spicco del calcio italiano e internazionale, tra cui:

Alessandro Florenzi (all’epoca nazionale e vincitore dell’Europeo 2021)
Nicolò Zaniolo (all’epoca Roma, ora Fiorentina)
Mattia Perin (Juventus)
Weston James Earl McKennie (Juventus)
Leandro Paredes (ex Juventus, campione del mondo argentino)
Angel Di Maria (ex Juventus, campione del mondo argentino)
Raoul Bellanova (all’epoca Inter e Torino, ora Atalanta e nazionale)
Samuele Ricci (all’epoca Empoli, ora Torino e nazionale)
Cristian Buonaiuto (all’epoca Cremonese, ora Padova)
Matteo Cancellieri (all’epoca Lazio ed Empoli, ora Parma)
Adames Hector Junior Firpo (Leeds United, nazionale dominicano)

Il sistema illecito prevedeva che i giocatori accumulassero ingenti debiti di gioco. Gli organizzatori del giro, identificati come Tommaso De Giacomo e Patrick Frizziera, avrebbero poi “invitato” i calciatori a saldare i loro debiti recandosi in una gioielleria milanese gestita da Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini. I pagamenti avvenivano tramite bonifici tracciabili per l’acquisto simulato di Rolex e altri orologi di lusso, che però rimanevano nella disponibilità degli organizzatori, mentre ai giocatori veniva rilasciata una regolare fattura.