Comolli ha un piano per non infortunarsi più: strategia rivoluzionaria

La Juventus deve fronteggiare un aspetto limitante che ha accompagnato la squadra nella scorsa stagione: i numerosi infortuni dei giocatori. La criticità della situazione ha reso necessarie soluzioni d’emergenza. I giocatori bianconeri hanno saltato, tra tutti, ben 241 partite, numero troppo elevato che ha comportato stop continui nell’annata appena conclusa. La soluzione arriva da Thiago Motta e Tudor, obbligati a dover ridisegnare la formazione, soprattutto nella difesa della squadra: Alberto Costa e Savona hanno giocato l’ultima giornata adattatiti da braccetti. Il cambio di ruolo non ha avuto ripercussioni significative sulla squadra, grazie a una prova convincente del portoghese e del classe 2003, già impiegato in quel ruolo da Brambilla. Tuttavia, l’improvvisazione delle soluzioni ha evidenziato una coperta corta in casa Juve.
La strategia di Comolli contro gli infortuni
Con le idee ben chiare, Damien Comolli è determinato a introdurre un piano strutturato per arginare la problematica legata agli infortuni. Secondo Tuttosport, il dg è già al lavoro alla ricerca di soluzioni, grazie all’analisi di dati e attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Gli infortuni non si possono azzerare del tutto, ma è possibile predisporre un piano preventivo. Al Tolosa, Comolli ha adottato una filosofia di lavoro innovativa, fondata sull’impiego dell’intelligenza artificiale e sull’analisi approfondita dei dati messi a disposizione dello staff tecnico e dei preparatori atletici: il club francese ha sviluppato programmi di allenamento mirati, finalizzati a minimizzare i rischi evitabili, garantendo il 95% delle presenze in Ligue1. Lo stesso metodo verrà ora adattato alla realtà juventina, nella quale il dg ha deciso di introdurre figure specializzate nella performance atletica e medica. Lo staff bianconero si concentrerà sulla modulazione dei carichi di lavoro, spaziando dalla preparazione pre-partita fino agli aspetti più legati alla sfera psicologica, sempre più determinanti anche nella gestione fisica dell’atleta. L’obiettivo è chiaro: rendere la squadra più solida e meno esposta ai rischi fisici, attraverso una struttura moderna e dati alla mano.
